Brucia la tolda ingombra di destini
e quel fuoco sull’acqua che, dai flutti
rifratto in mille lampi, sui confini
del buio a noi traghetta pianti e lutti,
e quel fuoco sull’acqua che, dai flutti
rifratto in mille lampi, sui confini
del buio a noi traghetta pianti e lutti,
illumina una Guernica moderna.
Sguardi fissi nel nulla, digrignate
bocche, supplici mani in un’eterna
atroce fissità cristallizzate,
Sguardi fissi nel nulla, digrignate
bocche, supplici mani in un’eterna
atroce fissità cristallizzate,
membra sconvolte, pelli scure, ed occhi
che lancian mute grida, e poi le gole
senza respiro, il sale, ed i ginocchi
a terra, e labbra vuote di parole.
che lancian mute grida, e poi le gole
senza respiro, il sale, ed i ginocchi
a terra, e labbra vuote di parole.
Guizzi di stagno, lampi nelle reti,
metallici riflessi su quel molo,
tra l’agonia dei saraghi e i segreti
dei volti immoti sotto i teli, al suolo:
metallici riflessi su quel molo,
tra l’agonia dei saraghi e i segreti
dei volti immoti sotto i teli, al suolo:
lei tace e guarda, e bagna di dolore
il mondo, e il disperato lacrimare,
alla speranza uccisa umido fiore,
si mischia con le amare onde del mare.
il mondo, e il disperato lacrimare,
alla speranza uccisa umido fiore,
si mischia con le amare onde del mare.