venerdì 18 ottobre 2013

Claudio Mercandino

Brucia la tolda ingombra di destini
e quel fuoco sull’acqua che, dai flutti
rifratto in mille lampi, sui confini
del buio a noi traghetta pianti e lutti,
illumina una Guernica moderna.
Sguardi fissi nel nulla, digrignate
bocche, supplici mani in un’eterna
atroce fissità cristallizzate,
membra sconvolte, pelli scure, ed occhi
che lancian mute grida, e poi le gole
senza respiro, il sale, ed i ginocchi
a terra, e labbra vuote di parole.
Guizzi di stagno, lampi nelle reti,
metallici riflessi su quel molo,
tra l’agonia dei saraghi e i segreti
dei volti immoti sotto i teli, al suolo:
lei tace e guarda, e bagna di dolore
il mondo, e il disperato lacrimare,
alla speranza uccisa umido fiore,
si mischia con le amare onde del mare.